sabato 10 gennaio 2009

vergogna!

Non voglio sembrare un tuttologo o una vecchia comare (con tutto il rispetto per le comari) ma l’ultimo episodio che mi ha fatto star male è la sentenza di 16 anni di reclusione (calerà ancora se terrà una buona condotta) inflitta a chi, con 40 coltellate, ha massacrato la sua ex fidanzata a Sanremo.
Sto naturalmente parlando di quel Luca Delfino che è riuscito a farsi riconoscere l’infermità mentale per scongiurarsi il carcere a vita.
Naturalmente di fronte a queste sentenze chi già ventilava un ritorno alla pena di morte per i colpevoli ora lo grida.
La mia posizione è nettamente contraria a questa soluzione ma è altrettanto contraria a questi perdoni immediati, a questi riti abbreviati, a queste perizie psichiche.
La mamma della vittima, piangendo, ha detto che gli avevano ammazzato la figlia un’altra volta e secondo me ha pienamente ragione, bastava vedere il sorrisino ironico e soddisfatto dell’assassino per capire che era riuscito a ingannare tutti con la sua falsa pazzia. Ora chi ne sa più di me mi accuserà di non essere all’altezza per giudicare se uno è pazzo o lo fa, ma, lo ripeto, di fronte a queste cose si resta senza parole, si perde la fiducia verso la giustizia.
Se uno subisce un torto a volte sembra che il colpevole sia chi l’ha subito, si rischia realmente di trovarsi, dopo pochi anni di pena, seduti fianco a fianco al bar a prendere il caffè con l’assassino di un tuo caro. Questa è giustizia? Realmente il giudice giudicante dormirà sonni tranquilli? Povero a chi toccano queste esperienze… e mi raccomando, signori politici, adesso facciamo a gara a chi per primo lo andrà a visitare, così sapremo anche, guarda un po’, in che brutto posto è stato incarcerato!

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