venerdì 22 febbraio 2013

Chiusura a Sambuco

La campagna elettorale volge al termine. Da questa notte, a mezzanotte, le voci, gli appelli, i volantinaggi si sospenderanno per una 24 ore di riflessione prima di andare alle urne. Le grandi piazze italiane sono state invase dai leader politici per concludere la maratona elettorale. Anche da noi, nel nostro piccolo, abbiamo avuto una chiusura elettorale a mio modo di vedere straordinaria per la location (oggi si chiama così il posto che si è scelto dove fare l'incontro con la gente, rubando il termine al mondo dello spettacolo) e per il significato simbolico che si è voluto dare alla manifestazione stessa. In quel di Sambuco, sfidando un freddo puungente, ci siamo ritrovati in più di cento con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il candidato al Parlamento De Venuto, i presidenti dell'A.N.P.I. di Voltri e Pra per concludere la nostra campagna elettorale nel ricordo dei due partigiani trucidati dai fascisti Zaghi e Moretti.
Una chiusura di campagna elettorale con una simbologia forte, commovente nel segno della Resistenza e della Liberazione, ricordando quella di 68 anni fa e sperando in quella che accadrà tra tre giorni. Brutti segnali ormai sono visibili da troppo tempo. Troppe volte abbiamo criticato l'uomo padrone del partito che non esiste e oggi ci ritroviamo con un'altro padrone di un movimento che non accetta il confronto, che vieta ai suoi di parlare alla gente attraverso i media, che urla e strepita contro tutto e tutti. Brutti segnali, uomini soli che comandano sono un pericolo per la società. E per questi motivi bisogna che il Partito Democratico vinca queste elezioni, per contrastare questa ventata di protesta contro ogni cosa, questo tentativo di ingabbiare la democrazia. Riportare la politica al servizio della gente, mettere al centro i problemi che affliggono la popolazione, cercare di risolvere al più presto i problemi di chi non ha un lavoro, la sanità, la scuola. Insomma tutte quelle proposte che sono state affrontate dal nostro Segretario senza alzare la voce, senza gridare, senza agitarsi, proprio per poter farsi capire da tutti, chiaramente, semplicemente.
Domenica e lunedì andiamo e facciamo andare a votare il nostro Partito, per iniziare una nuova fase di speranza e progresso.

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