lunedì 27 aprile 2009

Non si finirebbe mai di applaudire

Solo stasera sono riuscito a mettermi davanti al pc e a scrivere questo post.
Non me ne vorrà nessuno se torno indietro di tre giorni. Faccio questo perché sento il dovere di fare i complimenti a chi quest’anno ha organizzato la celebrazione del 25 aprile a Voltri. In particolare mi riferisco al modo in cui è stato affrontato il tema nel teatro. Bello, veramente bello. Complimenti a tutti. Una cosa è subito balzata agli occhi di chi era presente: la regia, il taglio della serata, il modo di raccontare un evento storico. Era fresco, giovane, veloce che non lasciava spazio alla noia. Ormai siamo un popolo abituato alle immagini, alla musica alle foto passate su uno schermo. Anche i più anziani, ormai, capiscono che questo modo nuovo di raccontare gli eventi è insostituibile. Bravi ragazzi, avete fatto “centro”nel proporre così questi storici avvenimenti. Non si sarebbe mai finito di applaudire una “Bella ciao” cantata in quel modo (non so il nome della cantante, comunque “grande!!”). Non si finirebbe mai di applaudire l’orazione tenuta dalla Segretaria Regionale dello SPI (anche qui me ne scuso ma non so il suo nome). Non si finirebbe mai di applaudire per come ci siamo emozionati nel sentire dall’Assessore Anna Dagnino (la conosco personalmente quindi mi è più facile ricordarla) che il Gonfalone della Provincia di Genova è stato insignito della Medaglia d’Oro la stessa mattina dal Presidente della Repubblica. Non si finirebbe mai di appaudire la Banda di Voltri (elementi giovani anch’essi). Non si finirebbe mai di applaudire.
Serate come queste riempiono i cuori. Vedere le strade di Voltri piene di gente che seguono un itinerario stabilito dalle lapidi dei Partigiani caduti è emozionante. Una comunità che si stringe attorno alle bandiere dell’ANPI per ricordare i propri Caduti è una cosa straordinaria.
Qualcuno oggi parla di restaurazione, di cancellare le divisioni tra quello che furono i repubblichini e i partigiani, di annullare il divario tra chi occupava e chi ha lottato per la democrazia. Si rispettiamo tutti i morti perché il rispetto è umano ma stiamo attenti a non cancellare parole come “lotta di liberazione” e “resistenza”. Non esistono altre definizioni per ricordare una data che a tutt’oggi significano Democrazia e Libertà.
Per questo un ruolo importante lo svolgeranno proprio i “nostri” giovani. Saranno loro che dovranno essere attenti che nessuno, in nessun modo, con la scusa che il 25 aprile del 45 ormai è solo una vecchia storia possa cancellare quella che per noi è la STORIA

da "Il Tribuno del popolo" 25 aprile 1945

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