martedì 3 febbraio 2009

come volevasi dimostrare...!

Cosa avevo scritto un pò di tempo fa? ha sì, ricordo... che non vorrei vedere il politico di turno fare visita in carcere a chi commette un grave fatto. Appunto. E il bello è che sembra che a questa gita entro le mura ci sia andata una deputata radical - pd, che già dalla sigla mi scappa da ridere. Rido, invece, molto meno se penso che la signora si è scandalizzata nel vedere l'autore (non lo chiamo neanche presunto autore) di uno stupro che forse aveva gli occhi tumefatti perchè molto probabilmente aveva preso delle sberle al momento dell'arresto.
Ora, rispettando i vari ruoli di tutta la vicenda andiamo con ordine: un branco di quattro ragazzi, una coppietta appartata. Il ragazzo viene derubato, picchiato, chiuso nel cofano della macchina. La ragazza viene derubata, trascinata sopra un mucchio di spazzatura e violentata a turno dai quattro. Ecco solo questo dovrebbe far riflettere la signora deputata; non dico che sia giusto che qualcuno abbia malmenato il violentatore (se così fosse allora sarebbe stato meglio lasciarlo per cinque minuti nelle mani di chi lo aspettava fuori dalla caserma dei Carabinieri), sapete anche come sono assolutamente contrario alle varie pene di morte, però voglio dire, anzi gridarlo, che c'è stata una assoluta mancanza di rispetto nei confronti della vittima, delle vittime. E non ne faccio neanche una questione di nazionalità e di etnie: la violenza, da qualsiasi parte arrivi, resta solo e sempre violenza. C'è una donna (e purtroppo non è stata l'unica) che ha sofferto e sta soffrendo le pene dell'inferno. Vivrà nel terrore e nella rabbia.
Visto che sono stato un ottimo profeta, prevedendo questo (che io continuo a non capire) comportamento da parte di politici ne dico un'altra (la solita, naturalmente le vittime possono fare tutti gli scongiuri che vogliono): scommettiamo che tra poco tempo questi animali saranno fuori di galera, sorridenti, intervistati e "famosi".
Mi spiacerebbe molto vincere questa scommessa come mi spiace molto condividere una società che perdona i lupi e continua a far vivere nel terrore gli agnelli.

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