Ancora una volta apro il giornale e leggo dell’ennesimo atto di violenza tra ragazzi dove purtroppo uno di loro ci ha rimesso la vita.
Quando succedono queste cose per giorni studiosi, psicologi, sociologi e, perché no, anche politici si affannano a spiegarci le cause che scatenano questi fatti, dando quasi sempre la colpa alla Società che circonda questi ragazzi.
Ora, visto e considerato, che faccio parte anch’io di questa società permettetemi di essere un po’ stufo di essere rappresentato come complice di quello che è successo. Premetto che tutti noi genitori non conosciamo mai a fondo i nostri figli e sono sicuro che oltre al dramma che sta vivendo la famiglia di Nicola (il ragazzo ucciso a Verona) anche i genitori dei ragazzi del “branco” staranno vivendo altrettanti momenti tremendi.
Perché succedono queste cose? Io non sono all’altezza di dare risposte ma alcune considerazioni le voglio fare lo stesso.
Forse oggi si sono persi quei valori che un tempo erano i principali argomenti di discussione tra genitori e figli: educazione, rispetto verso gli altri, solidarietà, la famiglia stessa.
La stessa televisione (ai miei tempi non esistevano centinaia di canali) era molto attenta alla trasmissione dei programmi, ai miei tempi, addirittura, durante la Quaresima, si interrompevano persino gli spot pubblicitari (Carosello) a differenza di oggi che tette e culi campeggiano ogni ora e momento nei nostri teleschermi
Oggi siamo bombardati da immagini violente, truculente
Oggi, tramite internet, siamo capaci di navigare in siti che mostrano incidenti, esecuzioni capitali, sfide tra tifoserie avversarie
Oggi andiamo allo stadio e facciamo cori contro gli “sbirri”
Oggi compriamo videogiochi che rappresentano, se pur virtualmente, la violenza più pura, il sentirsi protagonista distruggendo l’avversario.
Mettiamoci pure che alcuni dei nostri figli li abbandoniamo a loro stessi, lasciandoli soli (naturalmente perché i genitori hanno la fortuna o sfortuna di lavorare entrambi) per ore davanti alla TV senza una protezione e che interpretano a loro modo quello che vedono.
E poi le amicizie. Bravi ragazzi presi ad uno per uno ma che diventano iene nel momento in cui si trovano in “branco”
La foga, la rabbia esplode in tutta la sua violenza e come in un viaggio allucinante si commettono i peggiori crimini, magari per emulazione di quel film o videogioco.
Io lavoro nel mondo della scuola e la mia è multietnica: marocchini, albanesi, ecuadoriani, indiani.
Il mio divertimento è chiedere a quei ragazzi delle loro abitudini delle loro usanze. Credetemi è veramente interessante capire e conoscere il loro modo di vivere e quindi confrontarsi.
Nello stesso tempo vedo molti ragazzi dei “nostri” che per motivi che non so si dichiarano esplicitamente “fascisti” e si rivolgono a questi ragazzi stranieri con disprezzo. Alcuni, colti sul fatto, vengono richiamati e vengono altresì informate le famiglie. Quest’ultime reagiscono, alcune, cadendo letteralmente dalle nuvole altre ti guardano come per dire…”chi sbaglia siete voi che state con questi stranieri che portano via il posto di lavoro a mio figlio”…
Ai miei tempi, quando ero studente, se tornavo a casa con una nota perché mancavo di rispetto ad un insegnante mio padre mi avrebbe “spezzato le ossa”, oggi , se dai una nota perché hai mandato letteralmente a quel paese un tuo insegnante, rischi di trovarti la famiglia intera a battere i pugni sulla scrivania (magari di fronte al proprio figlio) dicendoti che non ti dovevi permettere e che ce l’hai con lui., ecc. ecc.
Ti cadono le braccia ma poi pensi che un motivo perché ha vinto la destra è anche questo.
E qui iniziano le colpe della politica
Quando un leader politico si pulisce con il tricolore, non meravigliamoci se qualcuno brucia le bandiere;
quando un politico dice che ha pronti 200.000 fucili, non meravigliamoci se qualcuno poi sparerà in nome di quel politico
quando un politico attacca il “diverso”, uno col codino, un islamico, un nero non meravigliamoci se qualcuno si sente padrone della “verità” e in nome di quella uccide a calci un coetaneo che ha rifiutato una sigaretta ma che è un “diverso”, un islamico, un nero o ha un codino.
Naturalmente ci sono anche i politici che condannano queste cose, che combattono questi atteggiamenti (ed io mi ci ritrovo pienamente), ma come tutte le storie, anche le più brutte, passato un po’ di tempo tutto rientra… fino al prossimo, grave, episodio.
E allora gli stessi psicologi, studiosi, sociologi e anche politici ci rispiegheranno il perché e il percome, ed io sarò sempre un po’ colpevole.
Quando succedono queste cose per giorni studiosi, psicologi, sociologi e, perché no, anche politici si affannano a spiegarci le cause che scatenano questi fatti, dando quasi sempre la colpa alla Società che circonda questi ragazzi.
Ora, visto e considerato, che faccio parte anch’io di questa società permettetemi di essere un po’ stufo di essere rappresentato come complice di quello che è successo. Premetto che tutti noi genitori non conosciamo mai a fondo i nostri figli e sono sicuro che oltre al dramma che sta vivendo la famiglia di Nicola (il ragazzo ucciso a Verona) anche i genitori dei ragazzi del “branco” staranno vivendo altrettanti momenti tremendi.
Perché succedono queste cose? Io non sono all’altezza di dare risposte ma alcune considerazioni le voglio fare lo stesso.
Forse oggi si sono persi quei valori che un tempo erano i principali argomenti di discussione tra genitori e figli: educazione, rispetto verso gli altri, solidarietà, la famiglia stessa.
La stessa televisione (ai miei tempi non esistevano centinaia di canali) era molto attenta alla trasmissione dei programmi, ai miei tempi, addirittura, durante la Quaresima, si interrompevano persino gli spot pubblicitari (Carosello) a differenza di oggi che tette e culi campeggiano ogni ora e momento nei nostri teleschermi
Oggi siamo bombardati da immagini violente, truculente
Oggi, tramite internet, siamo capaci di navigare in siti che mostrano incidenti, esecuzioni capitali, sfide tra tifoserie avversarie
Oggi andiamo allo stadio e facciamo cori contro gli “sbirri”
Oggi compriamo videogiochi che rappresentano, se pur virtualmente, la violenza più pura, il sentirsi protagonista distruggendo l’avversario.
Mettiamoci pure che alcuni dei nostri figli li abbandoniamo a loro stessi, lasciandoli soli (naturalmente perché i genitori hanno la fortuna o sfortuna di lavorare entrambi) per ore davanti alla TV senza una protezione e che interpretano a loro modo quello che vedono.
E poi le amicizie. Bravi ragazzi presi ad uno per uno ma che diventano iene nel momento in cui si trovano in “branco”
La foga, la rabbia esplode in tutta la sua violenza e come in un viaggio allucinante si commettono i peggiori crimini, magari per emulazione di quel film o videogioco.
Io lavoro nel mondo della scuola e la mia è multietnica: marocchini, albanesi, ecuadoriani, indiani.
Il mio divertimento è chiedere a quei ragazzi delle loro abitudini delle loro usanze. Credetemi è veramente interessante capire e conoscere il loro modo di vivere e quindi confrontarsi.
Nello stesso tempo vedo molti ragazzi dei “nostri” che per motivi che non so si dichiarano esplicitamente “fascisti” e si rivolgono a questi ragazzi stranieri con disprezzo. Alcuni, colti sul fatto, vengono richiamati e vengono altresì informate le famiglie. Quest’ultime reagiscono, alcune, cadendo letteralmente dalle nuvole altre ti guardano come per dire…”chi sbaglia siete voi che state con questi stranieri che portano via il posto di lavoro a mio figlio”…
Ai miei tempi, quando ero studente, se tornavo a casa con una nota perché mancavo di rispetto ad un insegnante mio padre mi avrebbe “spezzato le ossa”, oggi , se dai una nota perché hai mandato letteralmente a quel paese un tuo insegnante, rischi di trovarti la famiglia intera a battere i pugni sulla scrivania (magari di fronte al proprio figlio) dicendoti che non ti dovevi permettere e che ce l’hai con lui., ecc. ecc.
Ti cadono le braccia ma poi pensi che un motivo perché ha vinto la destra è anche questo.
E qui iniziano le colpe della politica
Quando un leader politico si pulisce con il tricolore, non meravigliamoci se qualcuno brucia le bandiere;
quando un politico dice che ha pronti 200.000 fucili, non meravigliamoci se qualcuno poi sparerà in nome di quel politico
quando un politico attacca il “diverso”, uno col codino, un islamico, un nero non meravigliamoci se qualcuno si sente padrone della “verità” e in nome di quella uccide a calci un coetaneo che ha rifiutato una sigaretta ma che è un “diverso”, un islamico, un nero o ha un codino.
Naturalmente ci sono anche i politici che condannano queste cose, che combattono questi atteggiamenti (ed io mi ci ritrovo pienamente), ma come tutte le storie, anche le più brutte, passato un po’ di tempo tutto rientra… fino al prossimo, grave, episodio.
E allora gli stessi psicologi, studiosi, sociologi e anche politici ci rispiegheranno il perché e il percome, ed io sarò sempre un po’ colpevole.
3 commenti:
Questo articolo non lo volevi scrivere perchè avevi paura di dire cose a sproprosito o cose fuori luogo, e invece sei riuscito a far capire quello che pensi.
Io credo che purtroppo oggi i VALORI, come li chiami tu, li abbiamo in pochi, e come puoi vedere io mi ritengo di essere in questo ristretto gruppo, penso che la gioventù d'oggi dia molta più importanza alle cose veniali piuttosto che all'istruzione, al lavoro, qualcuno alla fede..penso che le tragedie di oggi (vedi morti uccisi a calci e pugni, stupri, rapimenti di bambini) capitino in situazioni estreme..sono atti compiuti da BESTIE e che una persona normale non può concepire tutto ciò scrollando le spalle.
Io ho 23 anni e intorno a me vedo un sacco di gente "nata imparata" che vota il politico perchè ODIA I NERI..che va allo stadio X PICCHIARE IL TIFOSO AVVERSARIO..che alza le mani perchè GLI VIENE NEGATA UNA SIGARETTA (che poi sarà davvero così?!) e mi viene schifo..paura...penso a un domani quando, e se mai, avrò un figlio..
sarà durissima insegnare quello che VOI GRANDI (non tutti) hanno insegnato a NOI BAMBINI..sarà dura insegnargli cosa vuol dire UOMINI!
Mika! (x chi non lo sapesse Tua Figlia!)
il problema non è quello di avere paura di dire quello che si pensa è piuttosto la consapevolezza di non sapere come intervenire per evitare queste problematiche. Purtroppo quelli che dovevano cambiare il mondo forse ha fallito (vedi il '68) e se ne stà discutendo ancora ora ma il problema maggiore è che questa sarà la generazione che nel prossimo futuro avrà le responsabilità della Società (guarda ritorna questa parola magica) e se questi sono i presupposti non voglio dire si salvi chi può, per non spaventarti, ma sicuramente sarà difficile pensare che uno di questi farabutti non faccia qualche carriera, che so, proprio in politica. Tutto dipende da voi far si che questo non succeda perchè ora voi siete la nuova società, il futuro!
Michele! (x chi non lo sapesse Tuo Padre!)
Che bello leggere i vostri commenti..allora il dialogo coi genitori esiste ancora!! perchè io credo che sia questo il grosso problema dei nostri tempi: si parla poco in famiglia. Nei rari momenti in cui siamo tutti insieme qual è l'immagine "tipo"? Tutti muti a guardare la tv! Perchè? Perchè forse ci fa comodo..perchè è diventato tanto tanto difficile spiegare certe cose ai nostri figli, perchè è da sfigati (si dirà ancora???) star a sentire mamma e papà, perchè se vado a parlare di valori, di educazione, di politica, per non parlare di fede a scuola, in compagnia ecc. mi ridono dietro..
Voglio, anzi, ho bisogno di credere che i ragazzi d'oggi non sono (non siamo!) tutti così vuoti, così sterili, chiusi dentro un'intransigenza estrema, dove tutto o è bianco o è nero..vorrei quelle belle sfumature di grigio, fatte di confronto, di comprensione, di apertura verso tutto ciò che è differente da me, per capire, non necessariamente per condividere, ma sicuramente per RISPETTARE.
Carolina:
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