venerdì 14 ottobre 2011

Solidarietà e vergogna!

In questi giorni Genova è attraversata giornalmente dai lavoratori della Fincantieri in sciopero per la salvaguardia del posto di lavoro. Le strategie di questo governicchio rischiano di cancellare una parte molto importante della cantieristica italiana. Naturalmente il PD della Valcerusa esprime tutta la solidarietà verso queste persone e nel caso di eventuali manifestazioni pubbliche sarà al fianco degli operai per gridare un forte NO alla chiusura dello stabilimento.
Detto questo vorrei raccontare un episodio molto triste che mi è successo pochi giorni fa. Treno locale Brignole - Voltri delle ore 15,00. Arrivo alla stazione di Sestri P.. Già sul marciapiede erano affollate un pò di persone scese da un precedente treno. Il treno si ferma e si sente già un'aria pesante e di malumore da parte di chi stava aspettando. La causa: due operai della Fincantieri erano seduti sui binari a poche decine di metri dal locomotore. Naturalmente scendo anch'io, più per la curiosità che per altro. E qui mi sono vergognato, qui ho sentito commenti che non avrei mai immaginato ascoltare. Tutti contro chi stava protestando per il rischio licenziamento... non si vergognano, cosa rompono i coglioni (scrivo, anche se non si dovrebbero scrivere parolacce, ma visto che questo è stato detto da una signora ben vestita e truccata, mi posso permettere di farlo anch'io sul blog), vadano da un'altra parte a protestare, non è giusto che a subire questa situazione siamo noi che veniamo da lavorare (sigh! proprio così).
Ci sarebbe stato da litigare, ci sarebbe stato da dire alla signora che forse non si rende conto che se al posto di quei due operai ci fosse stato suo marito, o tutti quegli uomini che gli permettono di vestirsi e truccarsi elegantemente, forse non avrebbe parlato così. Lo stesso discorso per tutti quelli che mugugnavano, i giovani che sbuffavano, quelli che imprecavano al telefonino e giustificavano l'eventuale ritardo.
Questa è una brutta situazione, non c'è solidarietà, o ce nè poca. La stragrande maggioranza, visto che il problema non mi tocca, gira la testa dall'altra parte, critica, smania. Siamo ridotti così. Tanta colpa ha questa situazione politica, questo modo di affrontare i problemi. Berlusconi cadrà, ma non cadranno le abitudini, gli usi e i costumi che questo signore, ricco sfondato, al quale non gliene frega niente della povera gente, che fa il presidente del consiglio a tempo perso, ha instaurato. Saranno tempi duri e bui ancora per tanto e la gente non si rende conto che una chiusura di uno stabilimento così importante per Genova potrebbe essere la rovina di molti. Non solo di chi ci lavora all'interno ma di tutta la comunità.

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