mercoledì 11 giugno 2008

Senti questa
Ore 9,30, devo telefonare ad un ufficio di una grossa Azienda genovese per un problema tecnico.
Il risponditore automatico mi informa degli orari in cui gli uffici sono aperti e mi dice di digitare il tasto “1” per parlare con un operatore. Faccio l’operazione e… tu…tu…tu… occupato!.
Rifaccio l’operazione sette, dico sette volte (non posso farne a meno se no sai dove li avrei mandati) niente da fare.
Lascio passare un po’ di tempo, all’ottava volta mi rispondono, il fatto è che io sono un po’ agitato e l’adrenalina accumulata la scarico sull’incolpevole impiegato, anche se alla richiesta di essere messo in contatto con chi ha più potere di lui mi snobba facendomi arrabbiare ancora di più.
Perché ero così arrabbiato?? Certo!... perché per parlare con l’ufficio ho dovuto fare 8 telefonate ad un numero 010 quindi a pagamento.
E questa non è l’unica volta… provate anche voi a telefonare, che so, a qualche ufficio del Comune di Genova, provate a chiamare l’Ufficio Smaltimento Rifiuti Urbani… risponditori automatici, tasti numerati da schiacciare… scusate l’operatore è impegnato provate più tardi, grazie.
Grazie? Ma grazie di che? Che ogni volta si paga la telefonata? Ma vi siete mica messi d’accordo con la Telecom od altro operatore per guadagnare, oltre alle gabelle che paghiamo mensilmente, anche sulle nostre telefonate? E chi mi dice che l’”occupato” non sia proprio un metodo per fare ritelefonare e quindi farmi ripagare ancora? Ma non hanno inventato i numeri verdi per queste cose che a mio modo di vedere per questi Enti dovrebbe essere obbligatorio?
Immagino un pensionato a 400 Euro al mese (ah già dimentico forse che di questi qui non ne esistono più!!!) che sta attento al centesimo rischia di farsi chiudere il gas (oops! mi sono tradito) piuttosto che fare decine di telefonate per avere una risposta! Vergogna!
E vergogna anche a quelli, e sono tanti, che ci bombardano con offerte di canoni gratis, bollette stracciate, botti piene e mogli ubriache.
Altro episodio….
Sera a cena a casa, suona il telefono, buonasera le ho telefonato come d’accordo per parlare con sua figlia per il contratto inf…., no guardi che con me non ha parlato proprio. Ma come eravamo d’accordo, lei mi ha detto di ritelefonare a quest’ora. Ma scusi guardi che si sbaglia, mi dica con chi vuole parlare, mi dica il nome. Eh no, il nome no, sa è per la privacy!
Ma porca zozza, mi telefoni a casa, casa mia, dici che ti ho detto io che ti avrei passato mia figlia, fai il mio numero e mi rompi le scatole sulla privacy???, ma vedi d’annattene a fan ….. (pezzo molto colorito vietato ai minori, n.d.r.)
Basta non se ne può più, loro, ci mancherebbe, fanno il loro lavoro, sicuramente per pochi euro ma noi siamo veramente stufi di questi bombardamenti giornalieri. Ogni minuto bisognerebbe cambiare operatore telefonico, fornitore elettrico e combustibile, surgelati o associazioni umanitarie.
Ecco dove deve intervenire la privacy, deve rispettare la mia… e stiamo attenti perché a qualcuno i contratti sono partiti rispondendo semplicemente a domande del tipo: “ha sentito che caldo fa oggi?” (se naturalmente facesse caldo) alla risposta “sì” è partito il contratto senza sapere che da quel momento ci ritroviamo con qualcosa in più, sicuramente da pagare.

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