giovedì 14 giugno 2012

Tu quoque, Brute, fili mi! (tradotto) Anche tu, Bruto, figlio mio!!

All' Universo in ascolto,Agli uomini,
Agli animali,
Alle piante,
Agli astri e pianeti,
Agli alieni (se esistano),
Ad ogni forma di vita presente nell'Universo,

E' con la certezza di non essere un Santo, nonostante l'incipit di questa lettera possa far credere il contrario, che mi appresto a scrivere con profonda mestizia, disincanto e disillusione.
So di  non avere patenti di moralità o superiorità intellettuale, ma credo nella potenza delle IDEE e della PAROLA che ho imparato ad apprezzare grazie alla Filosofia, la Storia, i Grandi Uomini che hanno fatto la Storia del Pensiero e dell'Uomo.
Credo nella potenza di saper toccare il cuore delle persone con l'umanità del parlare e con la forza dell'idea.

Caro Universo,

stanotte mi sono macchiato di una corresponsabilità, non tanto per quello che ho detto o ho fatto, ma per il fatto stesso di essere stato presente e essere stato impotente.
Non sono stato in grado di fare ciò in cui dico di credere in questa lettere .

Sono rammaricato di non aver contribuito a costruire un pezzetto di Speranza, di aver portato sì nel cuore, ma non a sufficienza nelle parole quell'angoscia e quell'inquietudine di chi è a casa e si sveglia ogni mattina per affrontare la realtà della vita, ma soprattutto di non aver lasciato traccia nel clima e nelle decisioni di questa sensibilità e vicinanza umana a tutti voi.
Non ne faccio tanto una questione di MERITO, a cui giunti a questi punti non sono più interessato (citando a sproposito una famosa frase direi: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" o se credete meglio: "...avvenga di me quello che hai detto"), ma di METODO.
Convinto che a volte la forma diventi addirittura sostanza, credo che tutti noi abbiamo delle responsabilità verso se stessi e gli altri, che tutti con le nostre azioni possiamo contribuire a rendere il contesto in cui viviamo migliore.

Mi dispiaccio spesso di non essere in grado di applicare a me stesso, tutti i giorni, questa regola aurea, ma è normale, siamo umani e io in questo momento sono pienamente consapevole di sostenere un'UTOPIA.

Le utopie sono affascinanti e incredibilmente utili, perchè ce lo insegna la Storia, smuovono le montagne e fanno buttare il cuore al di là dello steccato, ci danno una via da seguire nelle difficoltà.
D'utopia  l'uomo è stato in grado di ferire e perire.
L'utopia non va presa in senso assoluto e non deve diventare ideologia, ma può contribuire a creare una speranza, ci porta a elevarci moralmente, a migliorare come individui tramite la creazione di una Religione individuale.

Bene Universo, la mia religione personale è sconfitta!!!

Questa non è una lettera d'accusa, non vuole portare con sè rancore, non vuole rivendicare qualcosa.
E' una lettera in cui voglio PRENDERE ATTO delle mia SCONFITTA PERSONALE.

Nel mondo di incertezza, di sofferenza, angoscia che ogni persona vive in questo delicato momento storico e del Paese, proprio io (e siamo in tanti in quelle condizioni in quelle sedi!!!) che subisco sulla mia pelle tutto ciò, non riesco a fare nulla.
Bene signori, ho 24 anni, non ho un ancora lavoro, non ho ancora una famiglia mia, non ho una casa e sono comunque fortunato perchè sono mantenuto agli studi e forse avrò più possibilità di trovare un lavoro!!!

Stia attento chi ancora insulta la mia generazione o non ne capisce il dramma o trascura questo elemento nel fare ANALISI POLITICHE.
C'è una totale destrutturazione valoriale e mancano le più elementari certezze!!!

Lavoro!
C'è chi non arriva a fine mese, c'è il giovane che non se ne andrà mai via di casa e non potrà sviluppare un'individualità nella SOCIETA'.
Siamo più vicini ai nostri nonni di quanto non lo siamo ai nostri padri, non tanto per condizioni di vita materiale, e mi sento di dire grazie a chi ci consente di avere un tenore di vita che soli non potremmo permetterci, ma per prospettiva futura!!!
Dovremmo trovare lo spirito di sacrificio che ha contraddistinto il primo dopo guerra, ma ci sono due elementi che ci mettono in difficoltà.
L'opulenza in cui abbiamo vissuto e ancora viviamo, essa allevia la FAME.
Il rapporto con il primo e fondamentale nucleo della società è cambiato e mi spiego meglio....

Famiglia!
I nostri nonni si sposavano una volta sola!
La casa era il NIDO dove ci si poteva sempre rifugiare, il primo sistema assistenziale.
E non si strumentalizzi lo "sposavano", potremmo dire anche convivevano, non importa ai fini del ragionamento...
Ma c'è di più, non è mica detto che tutto vada sempre come vogliamo noi.
E' sempre dietro l'angolo l'imprevisto.
Può darsi che durante la strada, la vita non sia gentile e si porti via qualcuno di caro, che quanto ti eri prefissato ti sia strappato da qualche brutta malattia.
Auguro a tutti una buona scelta e buona fortuna!!!

Quanto è difficile stare al mondo, quanto fragili sono gli uomini, quante ragioni ci sarebbero per cercare tutti di migliorare vicendevolmente questo piatto che non sempre è cosi facile da digerire!

Qualcuno penserà di essere sul sito di qualche estremista religioso invece che su quello di un partito.
Mi scuso di questo!
Forse dovevo fare il prete, o meglio per il fatto di essere agnostico il filosofo, ma, utilizzando un tema politico tramontato solo da pochi mesi, mi piacciono troppo le donne!!! ;-)

Con questo discorso filosofico-religioso, sicuramente esagerato, DENUNCIO LA MIA IMPOTENZA E TOTALE INADEGUATEZZA a contribuire a che questo stato di cose migliori.

VI INVITO con forza e decisone a fare quanto è in vostro potere per CAMBIARE poichè singoli uomini e donne, soli o in piccoli gruppi, non hanno ancora sufficiente forza per portare a CAMBIARE PASSO!!!

In fede

Matteo Pastorino

Ps: mi spiace per sintassi, punteggiatura e eventuali errori, ma, considerate le ore dormite stanotte, di più non ho saputo fare...lascio a voi la ricerca del motivo che mi ha tenuto sveglio.




3 commenti:

sial25@alice.it ha detto...

Caro Matteo il tuo lungo sfogo apparirà criptico a chi non ha vissuto gli avvenimenti politici di questi giorni.
E' giusto cosi'.
Ma...perdere una battaglia non è perdere la guerra e io sono convinta che tu e il vostro gruppo"giovane"siate il futuro del PD.
Vi aspettano anni impegnativi che dovrete dedicare soprattutto al contatto con gli elettori,per cercare di risolvere i loro problemi.
La battaglia politica di rinnovamento non si deve fermare.
Parafrasando..."un'altra politica è possibile"

michele ha detto...

Condivido in toto quanto da te scritto (forse perchè so?). Auspico quanto prima una riflessione sugli argomenti da te proposti e su quanto sta succedendo all'interno del Partito (nota l'ho ancora scritto con la maiuscola per una forma di rispetto). Altro non aggiungo, non è ancora il momento per affrontare il tema su questo sito... verranno tempi migliori!

Anonimo ha detto...

Guardate il sito "democrazia radical popolare" e le loro 10 serie di proposte a livello nazionale da attuare con idv e sel,fatelo sul serio,quella è la strada per uscire dalla crisi,date una spinta dal basso al vostro partito.Lo so,la netiquette richiederebbe almeno 2 settimane di lettura del blog per poi inserirsi e commentare ma la situazione italiana ed europea mi sembra talmente grave da poter scavalcare per una volta le regole del buon gusto.
Preciso che non sono uno di loro,sono un comune cittadino che semplicemente crede in quelle proposte e che,come per i referendum dello scorso anno,si attiva per la propria nazione (anche perchè non mi va che siano sempre le destre a fare pura demagogia riparandosi sotto il tricolore),e soprattutto,anche per un fatto di coscienza e di "ethos" civile (come direbbero i curatori dei siti "Grande Oriente Democratico" - "Democrazia Radical Popolare") non vuole lasciare nulla di intentato.

Ps
semmai vi fosse capitato di ascoltare dal segretario Bersani le parole :"abbiam delle proposte,una decina di proposte",io credo che si riferisse proprio a quelle