martedì 13 aprile 2010

A titolo personale

Un'altra tornata elettorale dove il centrosinistra registra un mezzo stop. Perde Mantova, baluardo rosso in Lombardia, in Basilicata riduce i danni. Ma il Pd soffre e la cosa che più fa pensare è che questa sofferenza è accentuata dal fatto che, specialmente al nord, la Lega sembra essere diventato il partito che una volta era rappresentato dal PCI. E' vicino ai lavoratori, occupa le piazze sistematicamente, parla alla gente e ha una organizzazione di volontari e iscritti che assomigliano molto al vecchio nostro partito.

Quali sono i problemi? sicuramente il forte astensionismo fa la sua parte, ma fanno la loro parte anche, naturalmente a mio modo di vedere, scelte e comportamenti che fanno discutere. Ancora una volta le nostre campagne elettorali sono tutte imperniate sull'antiberlusconismo. La stessa scelta dei nostri candidati è motivo di discussioni infinite. Anche oggi, a elezioni vinte qui in Liguria, per la creazione del nuovo consiglio regionale si stanno usando bilancini e compromessi: questo lo metto qui perchè è della tale corrente, quest'altro qua perchè ha preso lo 0,5% ma è del tale partito e quindi....

E noi, la gente comune? quelli che sono andati a votare perchè credono ancora in certi valori di fronte a queste discussioni, di fronte a questo modo di fare politica come reagiremo per le prossime elezioni? Andremo a rimpinguare il numero degli astensionisti?

Lasciamoci alle spalle il problema berlusconi, torniamo tra la gente, occupiamoci dei problemi reali, non solo quelli inerenti ai grandi temi, affrontiamo anche le piccole cose: il marciapiedi dissestato, il tombino rumoroso, la cabina di attesa del bus, ecc. Problemi che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Ritorniamo a parlare alla gente, tra la gente. Berlusconi non ha niente di politico, viene seguito per il suo fascino da grande comunicatore, per le sue televisioni. Tanto di cappello per i suoi successi personali nel campo imprenditoriale ma pretendere che sessanta e più milioni di italiani possano diventare come lui è assolutamente improbabile. La chimera del successo per tutti la può raccontare solo lui e i fatti lo confermano: se sei operaio, pensionato, studente farai poca strada perchè oggi è più importante salvaguardare la cupola politica che affrontare la grande crisi che ognuno di noi subisce.

Il Partito Democratico è l'unico che deve affrontare questi problemi, con sue proposte, con un suo programma ben definito, dove tutte le correnti (e questa è una cosa che mi fa rabbrividire... parlare di correnti nel PD) siano una voce sola. Non ci devono essere distinzioni, c'è stato un Congresso, è stato eletto un Segretario e allora.... Onestà vorrebbe che tutti, anche i perdenti, si mettano al servizio della cosa comune, che tutti navighino nella stessa direzione. Fa male leggere sui quotidiani posizioni diverse, discussioni infinite. Se in una famiglia si viene a rompere quell'equilibrio che si è deciso di avere al momento di crearla allora viva il divorzio. E' traumatico ma è sicuramente un modo per ripartire magari con una nuova spinta e un nuovo entusiasmo.

Potremmo cambiare ogni mese nome al nostro partito ma se oltre al nome non si cambia modo di entusiasmare l'elettorato saremo destinati a vedere questa destra, indipendentemente da chi sarà comandata, ancora per molti anni alla guida del Paese.

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