BUON 25 APRILE A TUTTI. A CHI CI HA LIBERATO DALL'OPPRESSIONE FASCISTA E A CHI L'OPPRESSIONE FASCISTA LA ESEGUITA. GRAZIE A QUESTA GRANDE VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA, OGGI, ANCHE CHI E' APPARTENUTO A QUELLA FAZIONE PUO' VIVERE IN PACE E LIBERAMENTE. ECCO, DA LI' DOVREBBE ARRIVARE IL RINGRAZIAMENTO PIU' GRANDE, DA OPPRESSORI ESSERE COMUNQUE UOMINI LIBERI E' SICURAMENTE IL BENE PIU' PREZIOSO.
Circolo "Osvaldo Moretti" - Via delle Fabbriche 179 16158 Ge - pdvalcerus@gmail.com - 3914785568
domenica 25 aprile 2010
sabato 24 aprile 2010
CHE ITALIA! 2
E' passato parecchio tempo dall'ultima volta che ho scritto sul blog.
Meno male che c'è Michele!
La campagna elettorale passata,la vittoria in Liguria,e le altre amare sconfitte mi avevano demoralizzato ,mi sembrava di non aver niente da dire.
Annozero di giovedi' scorso mi ha fatto infuriare:la ministra Carfagna che stigmatizzava il comportamento dei sindaci leghisti come se non governassero insieme e nello stesso tempo il sindaco di Adro che,ascoltando le parole di 1 ministro del suo governo,non faceva neanche una piega.
Penoso ma insieme terribile perchè abbiamo avuto davanti agli occhi la dimostrazione palese che,pur di stare al governo,questi ingoiano tutto.
E pensare che i "puri e duri" della sinistra non mancano occasione per attaccare il PD!
Questo è un delitto contro quella metà degli italiani che ancora inorridisce a sentir parlare certi sindaci della Lega.
Fini ha provato a dirlo:un post-fascista che dà lezioni di civiltà alla destra peggiore che esista in Europa,almeno fra quella che governa.
Sentire i sindaci di Adro e di Cittadella è stato un colpo allo stomaco:se non è razzismo quello,allora cosa lo è?
Ma ancora peggio è stato sentire le mamme di Adro:erano cattive,in loro non c'era un minimo di pietà per gli altri bambini,quelli con la pelle di un colore diverso ,niente solidarietà con le altre madri:un livore cattivo,non giustificabile.
Quale cultura daranno ai propri figli?
In quei paesi c'è bisogno di una nuova evangelizzazione:lo faccia la Chiesa,lo faccia la sinistra,prima che sia troppo tardi.
Meno male che c'è Michele!
La campagna elettorale passata,la vittoria in Liguria,e le altre amare sconfitte mi avevano demoralizzato ,mi sembrava di non aver niente da dire.
Annozero di giovedi' scorso mi ha fatto infuriare:la ministra Carfagna che stigmatizzava il comportamento dei sindaci leghisti come se non governassero insieme e nello stesso tempo il sindaco di Adro che,ascoltando le parole di 1 ministro del suo governo,non faceva neanche una piega.
Penoso ma insieme terribile perchè abbiamo avuto davanti agli occhi la dimostrazione palese che,pur di stare al governo,questi ingoiano tutto.
E pensare che i "puri e duri" della sinistra non mancano occasione per attaccare il PD!
Questo è un delitto contro quella metà degli italiani che ancora inorridisce a sentir parlare certi sindaci della Lega.
Fini ha provato a dirlo:un post-fascista che dà lezioni di civiltà alla destra peggiore che esista in Europa,almeno fra quella che governa.
Sentire i sindaci di Adro e di Cittadella è stato un colpo allo stomaco:se non è razzismo quello,allora cosa lo è?
Ma ancora peggio è stato sentire le mamme di Adro:erano cattive,in loro non c'era un minimo di pietà per gli altri bambini,quelli con la pelle di un colore diverso ,niente solidarietà con le altre madri:un livore cattivo,non giustificabile.
Quale cultura daranno ai propri figli?
In quei paesi c'è bisogno di una nuova evangelizzazione:lo faccia la Chiesa,lo faccia la sinistra,prima che sia troppo tardi.
venerdì 23 aprile 2010
Una deriva pericolosa
Che spettacolo indegno ieri sera in televisione. Un sindaco (volutamente con la "s" minuscola) a capo della sua comunità contro gli extracomunitari. E la scusa della mensa non pagata è solo la scusa. Tutto ruota intorno al fatto che gli extracomunitari vengono qui e rubano il lavoro a noi, non pagano le tasse e via di questo tenore. Ora sono d'accordo: chi viene per delinquere è giusto che vada in galera e sconti la pena che gli verrà inflitta. Ma non sono d'accordo con chi grida al lupo al lupo e poi di questo lupo non ne può fare a meno. Come faremmo senza le badanti, come farebbero i proprietari di appartamenti che affittano le loro stanze a sette o otto extracomunitari a 350 Euro al mese (2800 al mese, magari in nero), come farebbero quegli imprenditori che per 8/10 euro al giorno fanno lavorare (leggi: sfruttano) i nuovi schiavi. Che Italia!!, stiamo andando verso una brutta deriva. E che strazio vedere quei genitori di colore che hanno perso la figlia perchè nessun medico ha avuto la pietà di visitarla con dovere. Quando vedremo i trasporti riservati ai "negri" e le scritte sulle vetrine dei ristoranti "vietato l'accesso ai non italiani"?
Urca!, questo mi ricorda di averlo già visto, solo che a non poter entrare erano gli...italiani!...
Urca!, questo mi ricorda di averlo già visto, solo che a non poter entrare erano gli...italiani!...
mercoledì 21 aprile 2010
Le 10 proposte del PD
“Non si va oltre la crisi per decisioni unilaterali, si decide con chi ci sta dentro, con i rappresentati di lavoratori e imprese”. Con queste parole Enrico Letta spiega la scelta del Partito Democratico di riunire le parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Lega Coop, Confartiguanato, Confartigiani, Confapi, Confagricoltura, Cia, Cna, Coldiretti) nell’incontro “Per andare oltre la crisi: analisi e proposte”. Il vicesegretario PD lo rivendica come un “metodo di lavoro che è anche un messaggio forte e chiaro”
1.Sostegno a ricerca e innovazione. Proponiamo meccanismi per rendere automatici i crediti di imposta per le imprese che investono in innovazione e ricerca. Sul versante pubblico, a dispetto dei tagli operati dal governo alla ricerca, chiediamo di destinare una parte dei finanziamenti ordinari all’università per un piano straordinario per i ricercatori degli atenei italiani.
2.Riforma del fisco. Una riforma che si basa su un unico obiettivo: la riduzione del peso fiscale su chi lavora e su produce. Chi “crea” sviluppo va premiato. Il tutto in considerazione dei due record negativi che l’Italia detiene tra i Paesi industrializzati: quello della più alta tassazione su chi lavora e produce e quello del più elevato livello di evasione ed elusione fiscale.
3.Riforma universale degli ammortizzatori sociali. Le nostre proposte mirano a estendere anche ai liberi professionisti, ai lavoratori delle piccole imprese e a quelli flessibili, con contratti a progetto o a tempo determinato, le tutele oggi appannaggio esclusivo dei dipendenti a tempo indeterminato delle grandi imprese.
4.Tempi certi per i pagamenti della PA. A fronte del fallimento del Piano del governo dell’autunno scorso, proponiamo misure immediate per accelerare i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione coinvolgendo la Cassa Depositi e Prestiti.
5.Più libertà di scelta. Contro ogni logica corporativa o di conservazione dei privilegi esistenti, diciamo no a marce indietro nel processo di liberalizzazione delle attività economiche.
6.Giovani e lavoro. Per superare la precarietà cui sono esposti soprattutto i giovani e le donne con contratti flessibili proponiamo misure volte arginare l’attuale dualismo del mercato del lavoro tra “ipergarantiti” e “vulnerabili”. L’idea è quella di nuove tipologie di contratti di avvio al lavoro che consentano di uscire dalla scelta secca tra precariato e contratti a tempo indeterminato, in genere troppo onerosi per il datore di lavoro.
7.Semplificazione burocratica. Per agevolare il lavoro delle imprese e la vita dei cittadini, proponiamo un Piano di sburocratizzazione delle attività economiche e produttive attraverso estensione e il rafforzamento dello strumento del “forfettone”, la previsione di un’aliquota unica del mercato immobiliare e la generalizzazione degli automatismi.
8.Enti locali. Per superare le difficoltà di bilancio che molti enti locali devono fronteggiare, proponiamo una revisione dei vincoli del Patto di Stabilità interno che consenta di premiare le amministrazioni più virtuose e sanzionare solo quelle “spendaccione”. Chiediamo di conseguenza un Piano straordinario di finanziamento per le piccole opere pubbliche, da programmare e attuare con i territori.
9.Mezzogiorno e rinnovabili. Il Sud ha bisogno di un grande progetto che gli consenta di tornare a “respirare” e a essere competitivo, valorizzando il suo enorme patrimonio naturale e culturale. Per questo proponiamo subito un Piano straordinario per fare del Mezzogiorno la piattaforma logistica europea per le energie rinnovabili.
10.Gas e autonomia energetica. Siamo convinti che, in materia di politica energetica, l’Italia debba oggi mettere a frutto dieci anni di scelte bipartisan sull’approvvigionamento. Continuando a investire sul gas, oltre a essere consumatori possiamo diventare anche rivenditori
1.Sostegno a ricerca e innovazione. Proponiamo meccanismi per rendere automatici i crediti di imposta per le imprese che investono in innovazione e ricerca. Sul versante pubblico, a dispetto dei tagli operati dal governo alla ricerca, chiediamo di destinare una parte dei finanziamenti ordinari all’università per un piano straordinario per i ricercatori degli atenei italiani.
2.Riforma del fisco. Una riforma che si basa su un unico obiettivo: la riduzione del peso fiscale su chi lavora e su produce. Chi “crea” sviluppo va premiato. Il tutto in considerazione dei due record negativi che l’Italia detiene tra i Paesi industrializzati: quello della più alta tassazione su chi lavora e produce e quello del più elevato livello di evasione ed elusione fiscale.
3.Riforma universale degli ammortizzatori sociali. Le nostre proposte mirano a estendere anche ai liberi professionisti, ai lavoratori delle piccole imprese e a quelli flessibili, con contratti a progetto o a tempo determinato, le tutele oggi appannaggio esclusivo dei dipendenti a tempo indeterminato delle grandi imprese.
4.Tempi certi per i pagamenti della PA. A fronte del fallimento del Piano del governo dell’autunno scorso, proponiamo misure immediate per accelerare i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione coinvolgendo la Cassa Depositi e Prestiti.
5.Più libertà di scelta. Contro ogni logica corporativa o di conservazione dei privilegi esistenti, diciamo no a marce indietro nel processo di liberalizzazione delle attività economiche.
6.Giovani e lavoro. Per superare la precarietà cui sono esposti soprattutto i giovani e le donne con contratti flessibili proponiamo misure volte arginare l’attuale dualismo del mercato del lavoro tra “ipergarantiti” e “vulnerabili”. L’idea è quella di nuove tipologie di contratti di avvio al lavoro che consentano di uscire dalla scelta secca tra precariato e contratti a tempo indeterminato, in genere troppo onerosi per il datore di lavoro.
7.Semplificazione burocratica. Per agevolare il lavoro delle imprese e la vita dei cittadini, proponiamo un Piano di sburocratizzazione delle attività economiche e produttive attraverso estensione e il rafforzamento dello strumento del “forfettone”, la previsione di un’aliquota unica del mercato immobiliare e la generalizzazione degli automatismi.
8.Enti locali. Per superare le difficoltà di bilancio che molti enti locali devono fronteggiare, proponiamo una revisione dei vincoli del Patto di Stabilità interno che consenta di premiare le amministrazioni più virtuose e sanzionare solo quelle “spendaccione”. Chiediamo di conseguenza un Piano straordinario di finanziamento per le piccole opere pubbliche, da programmare e attuare con i territori.
9.Mezzogiorno e rinnovabili. Il Sud ha bisogno di un grande progetto che gli consenta di tornare a “respirare” e a essere competitivo, valorizzando il suo enorme patrimonio naturale e culturale. Per questo proponiamo subito un Piano straordinario per fare del Mezzogiorno la piattaforma logistica europea per le energie rinnovabili.
10.Gas e autonomia energetica. Siamo convinti che, in materia di politica energetica, l’Italia debba oggi mettere a frutto dieci anni di scelte bipartisan sull’approvvigionamento. Continuando a investire sul gas, oltre a essere consumatori possiamo diventare anche rivenditori
giovedì 15 aprile 2010
Che Chiesa!!
Che mondo!!, che situazioni!!. Ormai va tutto in malora. Siamo veramente arrivati a raschiare il fondo del barile. Ci lamentiamo della maleducazione della gente, della perdita di valori della persona. La società è malata. E questa malattia ha raggiunto e sta devastando persino la Chiesa. Il dramma è che invece di trovare la cura i vari cardinali puntano il dito, lanciano anatemi. Invece di fermare tutto mandando a quel paese e permettendo alla giustizia di perseguitare i loro uomini più indegni (non sopporto i pedofili ma neanche i preti che vanno a donne!) si scagliano su altri fronti per giustificare e nascondere vergogne. Che mondo!!, che situazioni!!
martedì 13 aprile 2010
A titolo personale
Un'altra tornata elettorale dove il centrosinistra registra un mezzo stop. Perde Mantova, baluardo rosso in Lombardia, in Basilicata riduce i danni. Ma il Pd soffre e la cosa che più fa pensare è che questa sofferenza è accentuata dal fatto che, specialmente al nord, la Lega sembra essere diventato il partito che una volta era rappresentato dal PCI. E' vicino ai lavoratori, occupa le piazze sistematicamente, parla alla gente e ha una organizzazione di volontari e iscritti che assomigliano molto al vecchio nostro partito.
Quali sono i problemi? sicuramente il forte astensionismo fa la sua parte, ma fanno la loro parte anche, naturalmente a mio modo di vedere, scelte e comportamenti che fanno discutere. Ancora una volta le nostre campagne elettorali sono tutte imperniate sull'antiberlusconismo. La stessa scelta dei nostri candidati è motivo di discussioni infinite. Anche oggi, a elezioni vinte qui in Liguria, per la creazione del nuovo consiglio regionale si stanno usando bilancini e compromessi: questo lo metto qui perchè è della tale corrente, quest'altro qua perchè ha preso lo 0,5% ma è del tale partito e quindi....
E noi, la gente comune? quelli che sono andati a votare perchè credono ancora in certi valori di fronte a queste discussioni, di fronte a questo modo di fare politica come reagiremo per le prossime elezioni? Andremo a rimpinguare il numero degli astensionisti?
Lasciamoci alle spalle il problema berlusconi, torniamo tra la gente, occupiamoci dei problemi reali, non solo quelli inerenti ai grandi temi, affrontiamo anche le piccole cose: il marciapiedi dissestato, il tombino rumoroso, la cabina di attesa del bus, ecc. Problemi che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Ritorniamo a parlare alla gente, tra la gente. Berlusconi non ha niente di politico, viene seguito per il suo fascino da grande comunicatore, per le sue televisioni. Tanto di cappello per i suoi successi personali nel campo imprenditoriale ma pretendere che sessanta e più milioni di italiani possano diventare come lui è assolutamente improbabile. La chimera del successo per tutti la può raccontare solo lui e i fatti lo confermano: se sei operaio, pensionato, studente farai poca strada perchè oggi è più importante salvaguardare la cupola politica che affrontare la grande crisi che ognuno di noi subisce.
Il Partito Democratico è l'unico che deve affrontare questi problemi, con sue proposte, con un suo programma ben definito, dove tutte le correnti (e questa è una cosa che mi fa rabbrividire... parlare di correnti nel PD) siano una voce sola. Non ci devono essere distinzioni, c'è stato un Congresso, è stato eletto un Segretario e allora.... Onestà vorrebbe che tutti, anche i perdenti, si mettano al servizio della cosa comune, che tutti navighino nella stessa direzione. Fa male leggere sui quotidiani posizioni diverse, discussioni infinite. Se in una famiglia si viene a rompere quell'equilibrio che si è deciso di avere al momento di crearla allora viva il divorzio. E' traumatico ma è sicuramente un modo per ripartire magari con una nuova spinta e un nuovo entusiasmo.
Potremmo cambiare ogni mese nome al nostro partito ma se oltre al nome non si cambia modo di entusiasmare l'elettorato saremo destinati a vedere questa destra, indipendentemente da chi sarà comandata, ancora per molti anni alla guida del Paese.
Quali sono i problemi? sicuramente il forte astensionismo fa la sua parte, ma fanno la loro parte anche, naturalmente a mio modo di vedere, scelte e comportamenti che fanno discutere. Ancora una volta le nostre campagne elettorali sono tutte imperniate sull'antiberlusconismo. La stessa scelta dei nostri candidati è motivo di discussioni infinite. Anche oggi, a elezioni vinte qui in Liguria, per la creazione del nuovo consiglio regionale si stanno usando bilancini e compromessi: questo lo metto qui perchè è della tale corrente, quest'altro qua perchè ha preso lo 0,5% ma è del tale partito e quindi....
E noi, la gente comune? quelli che sono andati a votare perchè credono ancora in certi valori di fronte a queste discussioni, di fronte a questo modo di fare politica come reagiremo per le prossime elezioni? Andremo a rimpinguare il numero degli astensionisti?
Lasciamoci alle spalle il problema berlusconi, torniamo tra la gente, occupiamoci dei problemi reali, non solo quelli inerenti ai grandi temi, affrontiamo anche le piccole cose: il marciapiedi dissestato, il tombino rumoroso, la cabina di attesa del bus, ecc. Problemi che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Ritorniamo a parlare alla gente, tra la gente. Berlusconi non ha niente di politico, viene seguito per il suo fascino da grande comunicatore, per le sue televisioni. Tanto di cappello per i suoi successi personali nel campo imprenditoriale ma pretendere che sessanta e più milioni di italiani possano diventare come lui è assolutamente improbabile. La chimera del successo per tutti la può raccontare solo lui e i fatti lo confermano: se sei operaio, pensionato, studente farai poca strada perchè oggi è più importante salvaguardare la cupola politica che affrontare la grande crisi che ognuno di noi subisce.
Il Partito Democratico è l'unico che deve affrontare questi problemi, con sue proposte, con un suo programma ben definito, dove tutte le correnti (e questa è una cosa che mi fa rabbrividire... parlare di correnti nel PD) siano una voce sola. Non ci devono essere distinzioni, c'è stato un Congresso, è stato eletto un Segretario e allora.... Onestà vorrebbe che tutti, anche i perdenti, si mettano al servizio della cosa comune, che tutti navighino nella stessa direzione. Fa male leggere sui quotidiani posizioni diverse, discussioni infinite. Se in una famiglia si viene a rompere quell'equilibrio che si è deciso di avere al momento di crearla allora viva il divorzio. E' traumatico ma è sicuramente un modo per ripartire magari con una nuova spinta e un nuovo entusiasmo.
Potremmo cambiare ogni mese nome al nostro partito ma se oltre al nome non si cambia modo di entusiasmare l'elettorato saremo destinati a vedere questa destra, indipendentemente da chi sarà comandata, ancora per molti anni alla guida del Paese.
venerdì 9 aprile 2010
Data 15 /04/2010 Ora 20.00 Tipo Consiglio Municipale Numero: 4
Luogo Piazza Gaggero, 2 - 16158 Genova Sessione 1° Convocazione
Luogo Piazza Gaggero, 2 - 16158 Genova Sessione 1° Convocazione
Numero Con il seguente ORDINE DEL GIORNO
1 Comunicazioni Presidente e informativa circa attività della Giunta
(ex art.51 ter Statuto Comune di Genova)
2 Ricorrenza Anniversario Liberazione.
Sono invitati i Presidenti delle Sezioni ANPI del Ponente ore 20.30
3 Informativa “Cartografia di base del P.U.C. 2010”: Indicazioni dei Municipi” (ex art.51 ter Statuto Comune di Genova).
4 Approvazione verbali discussioni del 21.01.2010 – 15.02.2010 – 11.03.2010.
5 Proposta di Giunta al Consiglio n. 3 del 01.04.10
Espressione di parere in merito alla proposta della Giunta al Consiglio Comunale n. 97 in data 17 dicembre 2009 ad oggetto: "Approvazione del regolamento in materia di commercio"
6 Delibera: Proposta di Giunta al Consiglio n. 4 del 01.04.10
Espressione di parere in merito alla proposta della giunta al consiglio comunale n. 99 in data 23.12.2009 ad oggetto: “Adozione del piano di risanamento acustico del Comune di Genova".
7 Delibera: Proposta di Giunta al Consiglio n.17 del 09.09.2009 ”Proposta di variazioni alla viabilità voltrese”
Cordiali Saluti.
IL PRESIDENTE Mauro Avvenente
giovedì 8 aprile 2010
Preferisco essere comunista
Il Presidente della Repubblica firma il decreto sul legittimo impedimento. Ora io non riesco a capire perchè queste cose per me volano molto in alto. Una cosa però la capisco: la destra ci sta prendendo per i fondelli e ancora una volta manca di rispetto a tutti. Se la si contesta allora siamo comunisti se si appoggia allora siamo tutti scemi... Presidente è sicuro di aver fatto la cosa giusta?
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da "Libero" dell' 8 aprile 2010
giovedì 1 aprile 2010
Certo che così è dura
Non hanno fatto neanche in tempo ad insediarsi che i due vincitori delle regionali in Piemonte e in Veneto hanno già messo le mani avanti contro la pillola abortiva. Naturalmente il più grosso complimento è arrivato dal Vaticano. Ma cosa pretendevamo di vincere contro Berlusconi e contro la CEI? Ma perchè questi "prìncipi della chiesa" tuonano contro l'aborto, contro il divorzio (e poi accettano il pluridivorziato caimano), contro la violenza e poi proprio in casa loro succedono le cose più aberranti?.... forse sono contro l'aborto e i divorzi perchè hanno paura che manchi la materia prima che serve a soddisfare le proprie voglie?
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