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venerdì 29 marzo 2013
Brutti momenti
Incredulità, delusione, stupore sono tutti stati d'animo che in questo periodo stanno condizionando il mio pensiero politico. Inutile oggi cercare dove si è sbagliato, analisi ne sono state fatte a migliaia. Bersani, brutto essere nei suoi panni, non ha voluto sentire i campanelli di allarme che suonavano dalle parti del Movimento 5 Stelle. Le piazze piene, vecchi ricordi di una stagione passata, potevano essere segnali evidenti che la situazione poteva cambiare. Non c'era bisogno di aspettare che le schede elettorali uscissero dalle urne per capire quanto successo avrebbe ottenuto Beppe Grillo (più di quello che otterrebbe facendo solo il comico), bastava salire su un treno, su un autobus, entrare in un negozio, stare in una piazza la domenica mattina e non solo e saper ascoltare. Tranquillamente si sarebbero ascoltate le stesse cose che l'urlatore sbraita nel microfono ai suoi comizi. E la vittoria elettorale così tanto acclamata si è rivelata un mezzo fiasco con un risultato che vede il nostro Paese diviso in tre correnti politiche e con scarti in percentuale di pochissimi centesimi di voto. Insomma una situazione ingovernabile e forse con un vero solo vincitore: quel Berlusconi che dopo venti anni di governo con una maggioranza schiacciante ha pensato bene di difendere i propri interessi piuttosto che quelli del popolo italiano. Quindi bene ha fatto Bersani (e avrei voluto vedere il contrario!) non scendere a patti con il PDL. Quello che non capisco, e da qui lo stupore, è l'ostracismo del M5S. L'impegno del PD (potrebbe essere tardivo ma c'è) è quello di tentare di cambiare questo Paese. Per farlo c'è bisogno della fiducia che va cercata in quei gruppi politici eletti in Parlamento che di questi temi hanno incentrato la loro campagna e promessa elettorale. Non dare la fiducia significa mettere l'Italia ancora di più in una crisi nera, dove veramente ci sono persone alla canna del gas, imprese costrette a chiudere i battenti e lavoratori licenziati. Grillo, gliene do atto, ha cambiato la storia o forse ha dato voce a quelli che sono sul treno, sugli autobus, nei negozi e nelle piazze la domenica mattina e non solo. Giusto, bello, importante. Lo è meno quando sbraita che non ci devono essere i partiti, che sono tutti dei puttanieri, cose che in una piazza italiana e per come lo dice fa sbellicare dalle risa gli astanti, ma il mondo lo guarda e il mondo si spaventa di uno che grida e che dice certe cose visto che in passato un altro ha chiuso i partiti e aperto i forni crematori. E allora il comico deve correre per giustificare, per correggere il tiro. Sarà una fase durissima. Andremo a votare, ma subito, spendendo un mucchio di euro e sempre con questa maledetta legge elettorale. Sarà un dramma, anche per M5S. I cinque milioni di voti del centrodestra che sono andati a Grillo ritorneranno al padrone, forse anche i tre milioni del centrosinistra torneranno al PD e allora la situazione cambierà ancora. Ma il dramma maggiore sarà per noi che continueremo a essere gestiti in una fase di emergenza e con una situazione di crisi pericolosissima. La proposta era quella di dare vita ad una legislatura per poter iniziare a fare le riforme più urgenti a cominciare dalla legge elettorale. Questo forse non sarà possibile per l'ingerenza di un gruppo che non si capisce bene se è lì per fare l'interesse della Nazione o per creare un cataclisma. Grillo me lo hai insegnato tu: ma vaffanculo!
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