Gli italiani sono chiamati,tutti,a fare sacrifici pesanti.
Ci sono categorie che,anche se a malincuore,hanno accettato la medicina amara senza far troppo rumore,anche se rappresentano la gran parte del paese:parlo dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Altre categorie,anche se marginali,gridano molto più forte ma anche loro saranno costrette a cedere perchè in questo momento non c'è spazio per stravincere.
Restano i politici:è deprimente leggere che quando si parla dei loro sacrifici i nostri deputati e senatori diventano improvvisamente balbettanti.
In effetti per loro è molto comodo:si fanno le proposte e poi se le approvano.
Quanto coraggio hanno dimostrato,per il bene dell'Italia,perchè eravamo sull'orlo del baratro!nel varare la riforma delle nostre pensioni,il blocco dei nostri stipendi,il blocco della contingenza e via andare.........
Ma quando si tratta di loro tutto cambia.
Intanto loro potranno prendere la pensione a 60 anni,noi minimo 66.
Dovevano tagliarsi lo stipendio:l'indennità resta tale e quale,la diaria,uguale per tutti,anche per chi vive a Roma,anche,l'indennità per i collaboratori verrà rimborsata solo presentando la documentazione,ma solo per metà,l'altra metà continueranno a prendersela a forfait.
Alcune considerazioni:tutti i lavoratori hanno una sede di lavoro;se questa è lontana dal luogo dove abitano sono affari loro,il datore di lavoro.sia pubblico che privato,non paga certo la diaria.
Questa si percepisce solo se "vai in trasferta" dal luogo di lavoro ad un altro dove ti manda il tuo datore di lavoro.
E comunque su questa ci paghi le tasse.
Solo i rimborsi spesa sono esentasse.
Ora se il luogo di lavoro dei nostri parlamentari è Roma, perchè devono percepire la diaria e pure esentasse?
Il disgusto per la politica e i politici passa attraverso queste cose:i cittadini italiani non sono più disponibili ad accettare i privilegi della "casta".
Vi pare un discorso qualunquistico?
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