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sabato 16 aprile 2011
Basta! non se ne può più
Ancora contro la scuola pubblica. Ancora Berlusconi che attacca gli insegnanti della scuola pubblica. Non hanno i valori della famiglia!... da che pulpito. Ma almeno avesse la decenza di stare zitto. Il pluridivorziato, il nonno bavoso che tocca culi e tette di minorenni compiacenti... ecco, questi sono i valori della famiglia!. Basta Berlusconi, sei un disco rotto che riparte sempre dallo stesso punto, hai stufato. Quei pochi che ti credono e che applaudono dietro compenso sono ridicoli quanto se non più di te. La scuola pubblica deve essere sostenuta dallo Stato, con più finanziamenti, più risorse umane. Nessuno si permette di dire che le scuole private non debbano esistere, in Italia c'è libertà di scelta, chi vuole può iscrivere i propri figli dove vuole, la differenza è che nelle scuole paritarie bisogna pagare dei canoni e questi non li devo pagare io, società. Quindi è già molto quello che queste scuole ricevono. Poi sul fatto di cosa i vari insegnanti "inculcano" questo può essere più rimarcato proprio in quelle scuole. Io lavoro in una scuola pubblica da 37 anni, ne ho viste di tutti i colori e posso dire con assoluta certezza e senza paura di essere smentito che come oggi la scuola non è mai stata. Gravi problemi di personale, sia docente che non, professori di appoggio che non esistono, laboratori che diminuiscono sempre di più le ore di insegnamento, corsi che spariscono nel giro di un anno scolastico. E comunque, nonostante tutto, ci sono insegnanti che credono in quello che fanno, con passione e sacrificio a volte anche a rischio della loro incolumità (chi non è dell'ambiente non pensi che esagero: è proprio così), e nonostante tutto non ho mai visto fare proselitismo al comunismo, alla rivoluzione, alla lotta armata. Anzi dagli stessi studenti e genitori di essi le nostre rimostranze, i nostri scioperi, sono stati visti il più delle volte come "una giornata in più di festa" di quei fannulloni, incapaci, comunisti. E quindi basta! non se ne può più di questo presidente del consiglio (si, tutto in minuscolo) che pensa in grande solo per salvaguardare il suo flaccido culo. Non dia lezioni di famiglia, per quello ci sono altri più edificanti esempi. La sua storia di vita lo contraddice ogni volta che affronta questo tema.
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