martedì 24 agosto 2010

Cosa aspettiamo?

Aria di crisi, aria di elezioni anticipate. Inutile nascondersi dietro un dito. Il governo ha di fatto iniziato una lenta ma inesorabile scivolata verso lo scioglimento dello stesso. Il cavaliere è in difficoltà, la Lega potrebbe essere l'unico vero vincitore della tornata elettorale e... dall'altra parte? Quali sono i programmi, quali le alternative. Ogni volta che la destra propone un progetto, una legge non trovo riscontro, non trovo la controproposta. Sembra che tutto il partito sia impegnato a capire chi sarà il leader candidato a governare (ammesso che si vincesse!).E per fare questo ci si litiga, ci si divide sembra di essere in una riunione di condominio dove l'amministratore non capisce un accidenti e gli inquilini discutono su quanto sia più bello il proprio zerbino dalla porta. Basta, c'è stato un congresso, è stato eletto un segretario, se a qualcuno questo non va bene è pregato di togliere il disturbo ma in fretta perchè bisogna lavorare per mandare a casa questa banda di precari della società con la licenza di strozzarci con le loro leggi e le loro finanziarie. Smettiamola ogni giorno leggere sui giornali che l'opinione di uno non trova riscontro in quella dell'altro, che in Puglia si farà così e in Piemonte all'altro modo, già ma poi in Veneto chissà che dirà il filosofo. Una voce sola deve fare la sintesi di tutte le idee, senza protagonismi ed in un'unica direzione. E' troppo tempo che si sta alla finestra e questa situazione si riperquote anche sulla società. E' troppo tempo che sulle nostre teste ci fanno piovere di tutto: scandali dove gli uomini politici sono più o meno coinvolti, corruzione dove gli uomini politici sono più coinvolti, trame sovversive, leggi ad personam, bavagli, perdita dei diritti dei lavoratori, divisioni sindacali (create ad arte per distruggere un unico sindacato). E noi, appunto, società?!? subiamo il tutto forse proprio perchè non esiste alternativa, non esistono gli uomini politici capaci di coinvolgere la gente comune a reagire, a scendere nelle piazze (bisogna farlo in fretta prima che ci facciano pagare l'affitto), reagire contro questo non più velato regime. Non si vive di rimpianti, guai, ma un pensiero al vecchio PCI e agli uomini politici di quel tempo è doveroso. Sono spariti quei valori, è sparito il modo di affrontare i problemi e noi stessi abbiamo un atteggiamento diverso nei confronti della politica e delle problematiche. Stiamo rasentando l'indifferenza... l'importante è che io possa fare quello che voglio (mentre non ci rendiamo conto che facciamo quello che vogliono loro). E pazienza se ci sono fasce sociali che non riescono ad arrivare alla fine del mese, se ci sono giovani che non possono farsi una famiglia perchè la banca non gli concede il mutuo per l'acquisto della sospirata casa, se ci sono persone che sono arrivate alla soglia dell'età pensionabile e dall'oggi al domani sono messe in mobilità. Tra l'altro, a proposito di pensioni, si stanno alzando i termini dell'età pensionabile perchè così ci portiamo agli stessi livelli degli altri paesi europei. Nessuno però mi porta a livello degli altri paesi europei per quanto riguarda lo stipendio... (su 15 paesi dell'Europa presi in considerazione l'Italia è al terz'ultimo posto per l'importo dello stipendio annuale "da un rapporto del CUB Scuola su dati OCSE") ancora una volta la globalizzazione, in questo caso l'europalizzazione, ha preso la parte più negativa, più punitiva per chi lavora. E nessuno dei politici presenti in Italia si adegua alle tabelle europee: i loro stipendi sono i più alti di tutta Europa... qui siamo saldamente al primo posto!!!.
Che amarezza, che senso di impotenza e di rabbia. Qualcuno ci aveva promesso mari e monti, qualcun'altro diceva di stare attenti che era tutto fumo negli occhi. Forse non l'ha detto nella giusta maniera perchè il venditore di fumo ha vinto e noi non siamo neanche in grado di soffiare forte per far si che questo fumo (che annebbia la mente di molti e non fa rendere conto che siamo in una situazione veramente tragica) vada via.

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