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giovedì 16 luglio 2009
Un peso, una misura
E’ di ieri la sentenza di omicidio colposo a carico di un agente di polizia che ha sparato al tifoso laziale sull’autostrada. Vari sono stati commenti e le reazioni alla lettura della sentenza, sicuramente anche per me è difficile accettare la cosa. Se pur non coinvolto nella vicenda mi lascia un po’ di amaro in bocca la soluzione del processo. Ho sempre rispettato gli uomini in divisa, di qualsiasi corpo loro appartengano. Oggi poi sono cambiate completamente proprio le condizioni sociali di chi decide di indossare una divisa. La storia ci racconta dei celerini tutti emigranti del sud, con poca istruzione e mani grosse da contadino. Ci racconta di carabinieri che parlano per “rapporti”, di finanzieri quasi accondiscendenti nelle loro ispezioni. Oggi non è più così. In ogni settore della pubblica sicurezza ci sono fior fiore di laureati, gente con le “palle quadrate", analisti, supercontabili, programmatori, giuristi. Insomma dal punto di vista dell’istruzione è difficile trovare ancora chi ha superato a malapena la quinta elementare. Il poliziotto che ha sparato (sembra addirittura che abbia preso la mira) forse non merita di indossare la divisa, simbolo di protezione, di rispetto. Chi deve controllare non può assumere le sembianze di un Rambo. Lo Stato deve prima di tutto controllare a chi affida il compito di intervenire in caso di necessità. Spaccarotella (così si chiama l’agente) molto probabilmente starebbe bene dietro ad un scrivania (naturalmente dopo aver scontato una giusta pena). Molto probabilmente non è persona da poter camminare con una pistola legata al fianco. Molto probabilmente la Giustizia ha pesi e misure diverse a seconda di chi commette un crimine. Io non giustifico la eventuale rissa tra tifosi e ancora di più non giustifico la reazione del poliziotto ma credo che un punizione più severa poteva essere data, più che altro per non far cadere in tentazione ulteriori “pistoleri” con la divisa.
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1 commento:
Volevo commentare xkè sono io che ti detto di scarivere un post in merito alla faccenda..il problema è che LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI...e lo dimostrano le sentenze appena uscite:
6 anni a Spaccarotella, ma soprattutto 3 anni e 4 mesi ai 4 ASSASSINI di Federico Aldrovandi (ragazzo ucciso a manganellat, pugni, calci) e che è stato "dimenticato" dalla stampa, dallo stato xkè era drogato.
Ecco il prblema è qui, si crcano scuse belle e buone x far si che le persone uccise dai poliziotti siano in torto marcio,delinquenti, tossici e tifosi ma non si ha mai il coragio di dire che spaccarotella e gli altri 4 sono degli assassini.
Bisogna solo sperare di non trovarsi davanti persone che non sono capaci a fare il poprio lavoro, e questo in tutti i casi, anche nel mio...
mi auguro solo che un giorno l'Italia cambi, per restituire agli Italiani la scritta LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI!!!!
Mika (la figliadel creatore!!!)
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