Come diceva anni fa Lucio Dalla il nuovo anno sta arrivando,io mi sto preparando e questa è la novità...
Prepariamoci,allora!
Con la consapevolezza che ci sono molti problemi da risolvere ,ma anche con la volontà di andare avanti
Non c'è alternativa valida a questo Governo:la sua caduta vedrebbe il ritorno al potere di Berlusconi ,ancora più arrabbiato e feroce.
Tutte le forze politiche devono fare uno sforzo di realismo e di buona volontà;dobbiamo avere 5 anni di fronte a noi per cercare di realizzare il programma.
E quindi dobbiamo avere pazienza e costanza.
Questo è il nostro AUGURIO per il 2008!
Circolo "Osvaldo Moretti" - Via delle Fabbriche 179 16158 Ge - pdvalcerus@gmail.com - 3914785568
lunedì 31 dicembre 2007
venerdì 28 dicembre 2007
dalla posta elettronica del PD Valcerusa
Milletrentotto. Sono i morti sul lavoro registrati nel 2007. Donne e uomini, italiani e stranieri che non festeggeranno più nessun nuovo anno, che non cresceranno, che non vedranno crescere i loro figli, che non vivranno una vita di coppia, che non arriveranno alla pensione, che non produrranno reddito per sé e per la società. Articolo 21 chiede a tutti i comuni italiani, grandi e piccoli, di spegnere la luce per un minuto http://www.articolo21.info/notizia.php?id=5903 Roberto Cuillo aderisce alla campagna. Buon Anno!
venerdì 21 dicembre 2007
Verso il Partito Democratico
Si sta lavorando affinchè nasca il Partito Democratico nel ponente.
Sono stati creati dei Gruppi di lavoro che coprono in pratica le problematiche del territorio.
I Gruppi di Lavoro sono così suddivisi:
Gruppo Territorio/Ambiente/Verde: Irene Tesini- Sara Profumo (part time)
Gruppo Porto. Davide Gaggero- Lorenzo Sugo (part time)
Gruppo Viabilità/Mobilità: Orezzi (AMT)-Luigi Bottino-Fazzini Enrico-Giorgio Bolla(FS)
Gruppo Infrastrutture/Urbanistica: Chiarotti Claudio
Gruppo Gestione Litorale: Marina Ferrando-Fabio Quartino (?)
Gruppo Rapporti Istituzioni: Paolo Gozzi-Letizia Grosso (part time)- Marco Maltesu (part time)
Le persone partecipano e sono interessate nello sforzo comune di costruire un progetto pratico e basato su una federalità e autonomia di Partito che viene messa come punto fermo nella costruzione del progetto PD. Uno dei fondamenti del PD è quello di un partito Federale con larghe autonomie regionali e libertà di decisioni e operatività.
I gruppi di Lavoro che sono stati impostati (Territorio – Sanità - Comunicazione-Statuto) sono costituiti da Persone che hanno, si identità diverse, ma che sono unite da un fine che è quello di produrre dei risultati concreti. Però per ora siamo all'inizio quindi è difficile ipotecare il futuro. C’è una forte volontà di partecipazione e di rispetto verso le identità di ognuno.
Non sono stati programmati incontri di Coordinamento con una data precisa; ci sarà qualcosa nella settimana dopo la befana. il 07/01 ore 20.45-21.00 si vede a Pegli (ex sede Ds) il Gruppo Comunicazione (gestito da Alessandra Repetto) e il giorno 08/01 a Voltri (ex sez Motagna) alle 21.00 il Gruppo Territorio. I gruppi sono APERTI A TUTTI senza obblighi o richieste di nessun tipo.
Le realtà territoriali ( ex Sezioni chiamate ora Circoli) saranno la base della nuova Strutturala Politica.
Sono stati creati dei Gruppi di lavoro che coprono in pratica le problematiche del territorio.
I Gruppi di Lavoro sono così suddivisi:
Gruppo Territorio/Ambiente/Verde: Irene Tesini- Sara Profumo (part time)
Gruppo Porto. Davide Gaggero- Lorenzo Sugo (part time)
Gruppo Viabilità/Mobilità: Orezzi (AMT)-Luigi Bottino-Fazzini Enrico-Giorgio Bolla(FS)
Gruppo Infrastrutture/Urbanistica: Chiarotti Claudio
Gruppo Gestione Litorale: Marina Ferrando-Fabio Quartino (?)
Gruppo Rapporti Istituzioni: Paolo Gozzi-Letizia Grosso (part time)- Marco Maltesu (part time)
Le persone partecipano e sono interessate nello sforzo comune di costruire un progetto pratico e basato su una federalità e autonomia di Partito che viene messa come punto fermo nella costruzione del progetto PD. Uno dei fondamenti del PD è quello di un partito Federale con larghe autonomie regionali e libertà di decisioni e operatività.
I gruppi di Lavoro che sono stati impostati (Territorio – Sanità - Comunicazione-Statuto) sono costituiti da Persone che hanno, si identità diverse, ma che sono unite da un fine che è quello di produrre dei risultati concreti. Però per ora siamo all'inizio quindi è difficile ipotecare il futuro. C’è una forte volontà di partecipazione e di rispetto verso le identità di ognuno.
Non sono stati programmati incontri di Coordinamento con una data precisa; ci sarà qualcosa nella settimana dopo la befana. il 07/01 ore 20.45-21.00 si vede a Pegli (ex sede Ds) il Gruppo Comunicazione (gestito da Alessandra Repetto) e il giorno 08/01 a Voltri (ex sez Motagna) alle 21.00 il Gruppo Territorio. I gruppi sono APERTI A TUTTI senza obblighi o richieste di nessun tipo.
Le realtà territoriali ( ex Sezioni chiamate ora Circoli) saranno la base della nuova Strutturala Politica.
martedì 4 dicembre 2007
I giovani... che risorsa inestimabile!!!
Cari Silvia e Alfredo,
eccola la risposta dei giovani, o meglio “delle giovani”. Che poi, proprio in quanto giovani, e quindi dalla breve memoria storica, abbiamo chiesto aiuto a coloro che chiamiamo “i nostri maestri”, sia per farli sentire meno anziani, sia per far capire a tutti il loro valore, la loro vera importanza.
Eccoci dunque, a navigare in rete non solo alla ricerca di evasione, di siti divertenti, di scoop su blogs indiscreti, ma anche per ampliare la nostra cultura, per approfondire temi per noi importanti.
Così, grazie al buon “vecchio” Michele, anche la politica della nostra vallata entra a far parte del linguaggio multimediale.
Noi la politica nostro malgrado la “mastichiamo” fin da bambine, io ho imparato a leggere sull’Unità!! Nonostante questo, non abbiamo mai voluto intervenire in prima persona, preferendo un ascolto critico ad un mare di parole gettate al vento solo per far sentire la propria voce. Abbiamo vissuto una politica fatta col cuore, piena di ideali per noi a volte troppo alti, carica di ricordi di un passato che per fortuna non abbiamo dovuto vivere. Io poi, ho visto piangere i miei cari per la morte di un segretario di partito che sembrava come uno di famiglia, mi sono commossa anch’io ai suoi funerali. Esagerazione? No, non credo, credo invece fosse quella vera, ferma convinzione, quella carica di voglia di fare, quella fede in valori che oggi sembrano sempre più lontani. Che si trattasse di dibattiti, confronti o giorni di lavoro per la Sezione, c’era un orgoglio nei loro gesti, una forza nelle loro azioni, un animo nelle loro parole, che ti avrebbe trascinato in capo al mondo, senza sentir fatica, senza avvilirti mai.
Così siamo cresciute, ma insieme a noi sono “cresciuti” i nostri “maestri”, nonni, zii, amici di famiglia, persone che ci hanno visto nascere, che ci hanno insegnato a servire alla Lumacata, che, ognuno a suo modo, ci sono stati vicini. Con tutti noi è cresciuto anche il Partito. Il tempo ahimè passa per tutti. Così il progresso ci ha donato una vita più serena, forse sì, carica di futili problemi, ma senza più veri bisogni, quali la fame, la guerra sotto casa, le lotte per diritti che invece ora sono per fortuna inalienabili. Sicuramente il mondo non è diventato poi così migliore, ma ci sono stati dei cambiamenti importanti, questo è innegabile. Ecco perché il logo ed il nome di un partito come il PCI hanno assunto connotati anacronistici per i nostri tempi: è stato dunque inevitabile lasciare che crescesse anche il Partito, che l’Italia di questa nuova epoca storica, con tutti i suoi pro ed i suoi contro, potesse rispecchiarsi in un nuovo concetto di Comunismo, che non rinnegava il suo passato, anzi, ne riconosceva demeriti e meriti, con l’intento di ripartire proprio da questi ultimi per crescere con il Paese.
Un grande merito del Comunismo è stato quello di riuscire a metabolizzare i suoi errori, senza rinnegarli né considerarli inesistenti; senza far finta di niente, senza dire: non siamo stati noi. Con coraggio ed orgoglio si è riusciti a far evolvere un’ideologia politica dai forti connotati, senza dissiparne le fondamenta, ma seguendo il lento e progressivo cambiamento naturale della vita sociale di un mondo in eterna evoluzione.
Infatti, con l’affacciarsi del terzo millennio, con nuove forze politiche in campo, con un mondo che fatica a volte a tenere il passo con i cambiamenti che esso stesso genera, il PdS ( così come altri schieramenti) ha voluto e dovuto cambiare nuovamente la sua connotazione.
Discutibili o meno, i cambiamenti fanno parte della vita, politica e non, di una popolazione.
L’Italia ora più che mai ha bisogno di essere guidata verso una rinascita. Sono necessari dei sacrifici, che purtroppo ormai nessuno di noi sembra esser disposto ad accettare. Il benessere ha creato un senso di onnipotenza, un desiderio continuo di possesso, di ricchezza personale, il cui inevitabile risvolto è la perdita del senso di fratellanza, di popolo unito per la nazione. Ognuno per se dunque? No Signori, non è così che deve essere. Ci vuole qualcosa che risvegli in noi la volontà di unirci per uno scopo importante, qualcuno che ci traghetti verso questo nuovo concetto: che un’Italia che “sta bene” permette al suo popolo di “stare bene”. Noi crediamo che questa guida possa essere solo il P.D., un partito giovane, che non ha mai dimenticato il sentimento di unione che ha sempre legato i compagni, con un leader che sappia parlare al Paese con sincerità, senza le false illusioni tipiche di chi invece di far politica fa spettacolo (come nelle sue reti televisive). Un leader che sia in grado però di far capire alla gente che i sacrifici non sono eterni, ma che soprattutto daranno i loro frutti, belli e maturi per tutti, se tutti saremo in grado di contribuire.
Con questi obiettivi è normale che qualcosa all’interno dell’ideologia “comunista” debba forzatamente cambiare, non per rinnegarsi, ma per poter essere di vero sostegno ad una nazione che non vive più i problemi del secolo scorso, ma che è costretta a raffrontarsi con nuovi ostacoli alla sua evoluzione.
Questo è il pensiero di due giovani del partito, il pensiero di chi fiabescamente spera in un mondo sempre migliore per sé e per i propri figli. Ci vuole impegno, forza di volontà e quella stessa forza d’animo che tanti anni fa vedevamo negli occhi e dei nostri nonni, e che ancora brilla nei cuori dei nostri “maestri”.
Carolina e Cristina Bruno
eccola la risposta dei giovani, o meglio “delle giovani”. Che poi, proprio in quanto giovani, e quindi dalla breve memoria storica, abbiamo chiesto aiuto a coloro che chiamiamo “i nostri maestri”, sia per farli sentire meno anziani, sia per far capire a tutti il loro valore, la loro vera importanza.
Eccoci dunque, a navigare in rete non solo alla ricerca di evasione, di siti divertenti, di scoop su blogs indiscreti, ma anche per ampliare la nostra cultura, per approfondire temi per noi importanti.
Così, grazie al buon “vecchio” Michele, anche la politica della nostra vallata entra a far parte del linguaggio multimediale.
Noi la politica nostro malgrado la “mastichiamo” fin da bambine, io ho imparato a leggere sull’Unità!! Nonostante questo, non abbiamo mai voluto intervenire in prima persona, preferendo un ascolto critico ad un mare di parole gettate al vento solo per far sentire la propria voce. Abbiamo vissuto una politica fatta col cuore, piena di ideali per noi a volte troppo alti, carica di ricordi di un passato che per fortuna non abbiamo dovuto vivere. Io poi, ho visto piangere i miei cari per la morte di un segretario di partito che sembrava come uno di famiglia, mi sono commossa anch’io ai suoi funerali. Esagerazione? No, non credo, credo invece fosse quella vera, ferma convinzione, quella carica di voglia di fare, quella fede in valori che oggi sembrano sempre più lontani. Che si trattasse di dibattiti, confronti o giorni di lavoro per la Sezione, c’era un orgoglio nei loro gesti, una forza nelle loro azioni, un animo nelle loro parole, che ti avrebbe trascinato in capo al mondo, senza sentir fatica, senza avvilirti mai.
Così siamo cresciute, ma insieme a noi sono “cresciuti” i nostri “maestri”, nonni, zii, amici di famiglia, persone che ci hanno visto nascere, che ci hanno insegnato a servire alla Lumacata, che, ognuno a suo modo, ci sono stati vicini. Con tutti noi è cresciuto anche il Partito. Il tempo ahimè passa per tutti. Così il progresso ci ha donato una vita più serena, forse sì, carica di futili problemi, ma senza più veri bisogni, quali la fame, la guerra sotto casa, le lotte per diritti che invece ora sono per fortuna inalienabili. Sicuramente il mondo non è diventato poi così migliore, ma ci sono stati dei cambiamenti importanti, questo è innegabile. Ecco perché il logo ed il nome di un partito come il PCI hanno assunto connotati anacronistici per i nostri tempi: è stato dunque inevitabile lasciare che crescesse anche il Partito, che l’Italia di questa nuova epoca storica, con tutti i suoi pro ed i suoi contro, potesse rispecchiarsi in un nuovo concetto di Comunismo, che non rinnegava il suo passato, anzi, ne riconosceva demeriti e meriti, con l’intento di ripartire proprio da questi ultimi per crescere con il Paese.
Un grande merito del Comunismo è stato quello di riuscire a metabolizzare i suoi errori, senza rinnegarli né considerarli inesistenti; senza far finta di niente, senza dire: non siamo stati noi. Con coraggio ed orgoglio si è riusciti a far evolvere un’ideologia politica dai forti connotati, senza dissiparne le fondamenta, ma seguendo il lento e progressivo cambiamento naturale della vita sociale di un mondo in eterna evoluzione.
Infatti, con l’affacciarsi del terzo millennio, con nuove forze politiche in campo, con un mondo che fatica a volte a tenere il passo con i cambiamenti che esso stesso genera, il PdS ( così come altri schieramenti) ha voluto e dovuto cambiare nuovamente la sua connotazione.
Discutibili o meno, i cambiamenti fanno parte della vita, politica e non, di una popolazione.
L’Italia ora più che mai ha bisogno di essere guidata verso una rinascita. Sono necessari dei sacrifici, che purtroppo ormai nessuno di noi sembra esser disposto ad accettare. Il benessere ha creato un senso di onnipotenza, un desiderio continuo di possesso, di ricchezza personale, il cui inevitabile risvolto è la perdita del senso di fratellanza, di popolo unito per la nazione. Ognuno per se dunque? No Signori, non è così che deve essere. Ci vuole qualcosa che risvegli in noi la volontà di unirci per uno scopo importante, qualcuno che ci traghetti verso questo nuovo concetto: che un’Italia che “sta bene” permette al suo popolo di “stare bene”. Noi crediamo che questa guida possa essere solo il P.D., un partito giovane, che non ha mai dimenticato il sentimento di unione che ha sempre legato i compagni, con un leader che sappia parlare al Paese con sincerità, senza le false illusioni tipiche di chi invece di far politica fa spettacolo (come nelle sue reti televisive). Un leader che sia in grado però di far capire alla gente che i sacrifici non sono eterni, ma che soprattutto daranno i loro frutti, belli e maturi per tutti, se tutti saremo in grado di contribuire.
Con questi obiettivi è normale che qualcosa all’interno dell’ideologia “comunista” debba forzatamente cambiare, non per rinnegarsi, ma per poter essere di vero sostegno ad una nazione che non vive più i problemi del secolo scorso, ma che è costretta a raffrontarsi con nuovi ostacoli alla sua evoluzione.
Questo è il pensiero di due giovani del partito, il pensiero di chi fiabescamente spera in un mondo sempre migliore per sé e per i propri figli. Ci vuole impegno, forza di volontà e quella stessa forza d’animo che tanti anni fa vedevamo negli occhi e dei nostri nonni, e che ancora brilla nei cuori dei nostri “maestri”.
Carolina e Cristina Bruno
domenica 2 dicembre 2007
Prima che sia troppo tardi !!
Un grosso problema che interessa la nostra vallata è la viabilità.
A volte ci troviamo bloccati a causa di mezzi pesanti che per dimensioni e poca conoscenza del territorio da parte di chi guida, si avventurano in Via delle Fabbriche per consegnare le merci alle varie ditte sparse lungo il percorso e si trovano in seria difficoltà di manovra provocando così disagi e “mugugni” da chi è in quel momento sul posto.
Per fortuna fino ad oggi questi problemi non ne hanno creato di più seri; immaginiamoci che cosa succederebbe se un mezzo di soccorso, a sirene spiegate, si trovasse in una situazione del genere. Ma è tutta colpa di chi guida?
Noi crediamo di no. Noi crediamo che un po’ di responsabilità sia anche delle ditte presenti sul territorio che si dovrebbero preoccupare di segnalare meglio la loro ubicazione con nuovi cartelli.
Aiutare gli autisti, a volte stranieri, con cartelli segnaletici che comprendano oltre al nome della ditta anche il numero civico della ditta stessa (il numero lo capisce anche uno straniero)
Oppure chiedere ai fornitori di farsi scortare da un incaricato della ditta dal capolinea dell’1 fino a destinazione. Sicuramente, però, la cosa più importante resta la segnaletica,del resto già esistente a Perogrosso ma scardinata durante alcuni lavori e mai ripristinata.
Il segnale era comunque posizionato in un punto che francamente riteniamo troppo avanzato per evitare gli ingorghi. Quindi la collocazione dovrebbe essere all’inizio di Via delle Fabbriche (a bandiera sul cavalcavia??) con una luce gialla lampeggiante che indichi i limiti della strada.
Un’altra criticità la rileviamo nel muro di sponda del torrente Cerusa.
Il muro potrebbe essere sostituito con un guard-rail , permettendo così l’allargamento di Via delle Fabbriche fino alla ex cartiera Mondatori.
Pertanto dal Partilo Democratico della Valcerusa parte la richiesta alle Istituzioni affinché si attivino velocemente per la soluzione di questi problemi, anche in prospettiva di un eventuale incremento di traffico dovuto alla Gronda Autostradale, per non rischiare di avere dei cittadini prigionieri dai tir incastrati.
A volte ci troviamo bloccati a causa di mezzi pesanti che per dimensioni e poca conoscenza del territorio da parte di chi guida, si avventurano in Via delle Fabbriche per consegnare le merci alle varie ditte sparse lungo il percorso e si trovano in seria difficoltà di manovra provocando così disagi e “mugugni” da chi è in quel momento sul posto.
Per fortuna fino ad oggi questi problemi non ne hanno creato di più seri; immaginiamoci che cosa succederebbe se un mezzo di soccorso, a sirene spiegate, si trovasse in una situazione del genere. Ma è tutta colpa di chi guida?
Noi crediamo di no. Noi crediamo che un po’ di responsabilità sia anche delle ditte presenti sul territorio che si dovrebbero preoccupare di segnalare meglio la loro ubicazione con nuovi cartelli.
Aiutare gli autisti, a volte stranieri, con cartelli segnaletici che comprendano oltre al nome della ditta anche il numero civico della ditta stessa (il numero lo capisce anche uno straniero)
Oppure chiedere ai fornitori di farsi scortare da un incaricato della ditta dal capolinea dell’1 fino a destinazione. Sicuramente, però, la cosa più importante resta la segnaletica,del resto già esistente a Perogrosso ma scardinata durante alcuni lavori e mai ripristinata.
Il segnale era comunque posizionato in un punto che francamente riteniamo troppo avanzato per evitare gli ingorghi. Quindi la collocazione dovrebbe essere all’inizio di Via delle Fabbriche (a bandiera sul cavalcavia??) con una luce gialla lampeggiante che indichi i limiti della strada.
Un’altra criticità la rileviamo nel muro di sponda del torrente Cerusa.
Il muro potrebbe essere sostituito con un guard-rail , permettendo così l’allargamento di Via delle Fabbriche fino alla ex cartiera Mondatori.
Pertanto dal Partilo Democratico della Valcerusa parte la richiesta alle Istituzioni affinché si attivino velocemente per la soluzione di questi problemi, anche in prospettiva di un eventuale incremento di traffico dovuto alla Gronda Autostradale, per non rischiare di avere dei cittadini prigionieri dai tir incastrati.
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